Tutto quello che devi sapere per scoprire se hai diritto a ricevere l’Indennità Covid di 1000€ dopo quella di marzo e aprile.

Dopo i bonus di 600€ di marzo e aprile, ora sta per arrivare il bonus di 1000€ di Maggio per lavoratori autonomi, subordinati e parasubordinati.

Infatti, secondo l’articolo 84 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, è possibile richiedere/ricevere un bonus di 1000€ dall’INPS per il mese di maggio, che non verrà considerato nel calcolo del reddito.

Ma bisogna fare una specifica fondamentale.

Questa parte del decreto sta mandando in confusione diversi contribuenti per un motivo molto semplice.

Questo bonus viene concesso solo secondo condizioni particolari.

Questo significa che, anche se hai ricevuto i bonus di marzo e aprile, non è detto che tu abbia diritto a ricevere il bonus di 1000€ di maggio.

Per di più alcune categorie lavorative sono state escluse, mentre ne sono state incluse altre nuove.

Perciò, per venire incontro ai tuoi possibili dubbi, in questo articolo potrai scoprire se fai parte di quelle categorie che hanno diritto al bonus di maggio, e come fare la richiesta direttamente sul sito dell’INPS.

Quindi, non perdiamo altro tempo e cominciamo.

Le categorie lavorative che hanno diritto al bonus di 1000 euro INPS di maggio 2020

Bene, allora partiamo subito facendo le dovute distinzioni.

Cominciamo con le categorie che lo riceveranno automaticamente, senza presentare la domanda sul sito web dell’INPS.

Riceverai il bonus di 1000 euro INPS di maggio 2020 senza presentare la domanda solo se rientri nelle categorie previste e se hai già ricevuto il bonus di 600 euro di marzo 2020.

Quindi, lo ricevi se hai già fatto richiesta presso l’INPS e se sei:

  • Un collaboratore coordinato e continuativo o co.co.co. iscritto alla Gestione separata INPS, non titolare di pensione e non iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie e che ha cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto Rilancio (19 maggio 2020).
  • Un lavoratore del turismo e degli stabilimenti termali che ha cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolare di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data del 19 maggio 2020.

Discorso a parte per i lavoratori autonomo titolari di partita IVA.

Ora, quest’ultima categoria si trova in una posizione particolare perché deve rifare la domanda specificamente per il bonus di 1000 euro, ma ad un’unica condizione.

I lavoratori autonomi titolari di partita IVA possono ottenere il bonus di 1000 euro INPS per maggio 2020 solo se dimostrano di aver avuto un decremento del reddito del 33% tra il secondo bimestre 2020 e il secondo bimestre 2019.

Questo verrà richiesto già nella presentazione della domanda con il quesito:

“Puoi dimostrare di aver avuto un decremento…”

Sta poi a te contribuente doverlo dimostrare in caso di verifca.

Spieghiamo questa condizione con un esempio rapido.

Se nel bimestre marzo-aprile 2019 hai incassato 100.000€, allora per accedere al bonus devi dimostrare che nel bimestre marzo-aprile 2020 hai incassato meno di 67.000€ (cioè una differenza di 33.000€, il 33% appunto)   

Quindi, come puoi capire, già le cose cominciano a complicarsi, poiché adesso l’INPS richiede che il lavoratore dimostri di aver “cessato involontariamente” l’attività lavorativa o di aver subìto un danno economico.

E a questo punto, se non hai ancora fatto richiesta né per marzo, né per aprile, puoi andare sul sito dell’INPS e compilare una nuova richiesta.

Sarà poi l’INPS a verificare i tuoi requisiti tramite l’Agenzia delle Entrate.

Ora, queste sono le categorie che hanno diritto al bonus di 1000€, ma il Decreto Rilancio prevede comunque un bonus di 600€ per ulteriori categorie lavorative.

Vediamole di seguito.

Le categorie lavorative che hanno diritto al bonus di 600 euro INPS per maggio 2020

Anche qui vale la stessa procedura per il bonus di 1000 euro: se ti è già stato versato a marzo, allora lo riceverai anche a maggio.

C’è da specificare che in questo caso le condizioni di accesso possono essere però un pochino più complesse.

Continua a leggere e capirai il perché.

Quindi, ricevi automaticamente il bonus se hai già fatto richiesta presso l’INPS a marzo e se sei:

  • Un lavoratore dipendente stagionale appartenente ad un settore diverso da quello del turismo e degli stabilimenti termali che ha cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che ha svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
  • Un lavoratore intermittente che ha svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
  • Un lavoratore autonomo privo di partita IVA, non iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 è stato titolare di contratti autonomi occasionali e che non abbia un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020. Lo stesso, per tali contratti, deve essere già iscritto alla data del 23 febbraio 2020 alla Gestione separata INPS, con accredito nello stesso arco temporale di almeno un contributo mensile;
  • Un incaricato alle vendite a domicilio (articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114), con reddito annuo 2019 derivante dall’attività superiore a 5.000 euro e titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione Separata alla data del 23 febbraio 2020 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Anche qui, per ognuna delle categorie – anche se non deve essere specificato un decremento del fatturato – deve essere segnalata la cessazione “involontaria” e in un periodo preciso dell’anno.

E ora è arrivato il momento di passare alla nota più dolente del decreto.

Le categorie lavorative escluse dai bonus INPS per maggio 2020

Ebbene sì.

A questo punto bisogna sottolineare che il governo ha deliberatamente escluso delle specifiche categorie lavorative.

Infatti, sono escluse dall’accesso al bonus le seguenti categorie:

  • Lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago
  • Lavoratori agricoli a tempo determinato
  • Altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali

E purtroppo, non c’è molto altro da aggiungere (neanche il Decreto si esprime sull’argomento).

L’unica cosa che possiamo augurarti in questo caso è che tu – se per caso fai parte di queste categorie – abbia già richiesto i bonus per i mesi passati.

Hai bisogno di un commercialista in FVG che si occupi di presentare la domanda?

Come avrai capito, presentare una domanda del genere può essere difficoltoso, in special modo se devi raccogliere tutta una serie di documenti dimostrativi.

Quindi, se non hai il tempo di occupartene, ma vuoi comunque richiedere l’accesso, puoi sempre fare riferimento ad un gruppo di professionisti che possono occuparsi della domanda.

Perciò, se stai cercando un commercialista e hai la residenza fiscale in Friuli, puoi compilare il modulo qui sotto per contattarci direttamente online.

A presto!

Paolo Maestrutti,

CEO di Studio Maestrutti – Business Partners